Di servizi di e-mail marketing nel mondo della Rete ce ne sono a sufficienza. L’importante è che tu scelga la risorsa più incline al tuo progetto web. Il problema di fondo, però, è che purtroppo non è affatto semplice orientarsi nel mare magnum di soluzioni di questo tipo, specie se sei alle prime armi in questo settore.
Uno dei migliori servizi di e-mail marketing e di marketing automation è senza ombra di dubbio ConvertKit. Il target di riferimento di questo tool eccellente è costituito in larga prevalenza dai content writer, dai copywriter e dai blogger, desiderosi di presentare al meglio gli articoli, i contenuti, gli infoprodotti e i corsi.
Proprio in quest’ultimo aspetto, ConvertKit riesce a dare davvero il meglio di sé. Non a caso, numerosi addetti ai lavori se ne servono con l’intento di veicolare via posta elettronica il materiale informativo delle loro lezioni.
Tanti sono i motivi alla base del successo di ConvertKit. Generalmente a scegliere questa risorsa è il blogger che ama creare contenuti originali, l’esperto di coaching, colui che vuole vendere corsi online, chi non ha a cuore i template particolarmente elaborati a livello grafico.
Lo consigliamo anche a chi predilige una risorsa semplice ed intuitiva in termini di funzionamento e di utilizzo, a chi mira a fare affidamento su un sistema, contraddistinto dal tasso alto di deliverability e che vuole avere la certezza definitiva che le e-mail inviate quanto meno vadano nella casella di posta elettronica dei numerosi destinatari.
E se a tutto questo aggiungi che l’integrazione con WordPress e con numerosi plugin è ai massimi livelli, è semplice capire che utilizzare ConvertKit conviene, data la sua polivalenza e la sua versatilità.
Se rientri tra coloro che l’interfaccia di una risorsa web based la desidera a tutti i costi in italiano, magari per la mancanza di dimestichezza con la lingua più parlata su scala mondiale, allora tieni conto che ConvertKit, essendo in inglese, non è la risorsa che ti si addice.
Lo stesso se ti serve a tutti i costi una soluzione sbalorditiva in termini di template per l’invio delle tue newsletter o dei messaggi di posta elettronica. Infine, non essendo organizzato attorno alle liste, ma ai contatti, ConvertKit non è propriamente il massimo nella gestione degli iscritti che fanno riferimento a molteplici imprese. In questo scenario, la creazione a due account diversi è infatti una mera necessità.
Di seguito, invece, puoi consultare le principali alternative a CoverKit, studiare le loro caratteristiche salienti e visitare i siti ufficiali.
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La trial gratuita di ConvertKit dura ben 14 giorni. Scaduto questo lasso di tempo gratuito, se la versione di prova ti ha particolarmente convinto, allora puoi passare alla versione freemium, il cui piano a pagamento in versione entry level ammonta a ben 24 dollari al mese. Conditio sine qua non è il numero di iscritti, sino a 1.000.
Le funzioni di Marketing Automation previste da ConvertKit, esattamente come quelle dei vari servizi di e-mail marketing, hanno come scopo primario il mostrare il messaggio giusto al destinatario giusto nel lasso temporale giusto.
Questa catena diventa effettiva nel momento in cui il marketing fa tesoro della segmentazione degli iscritti, soffermandosi a registrare come la sua audience reagisce nel momento in cui riceve i messaggi di posta elettronica. Lo stesso dicasi anche in relazione al comportamento dell’audience sul sito internet di turno.
ConvertKit, tra le altre cose, è in grado di interagire al meglio con i suoi iscritti attraverso una comunicazione mirata e, soprattutto, personalizzata. Questo non vuol dire procedere all’inserimento del nome del destinatario nell’indirizzo dell’e-mail o nell’oggetto. Tutto ciò non basta di sicuro per porre le basi della personalizzazione del rapporto di comunicazione.
Con un’oculata strategia di marketing automation, diventa possibile programmare svariate azioni e precise regole che danno alla piattaforma di e-mail marketing l’opportunità di lavorare nella più totale autonomia. Non occorrerà infatti intervenire manualmente. Dopo la pianificazione e la configurazione del sistema, occorre vedere pertanto come lavora la piattaforma.
Di motivi per spiegare il successo che da anni accompagna la diffusione di ConvertKit su scala globale ce ne sono davvero numerosi. Fra questi spicca in primo luogo la bravura nel saper prima segmentare e poi profilare gli iscritti.
Agendo in questo modo, infatti, avrai una dettagliata conoscenza del prodotto e potrai presentare agli iscritti alle tue liste sempre e comunque una comunicazione mirata. Dovrai però tenere conto di determinate variabili come le caratteristiche demografiche, la localizzazione geografica, gli interessi e il comportamento degli iscritti.
Estremamente rilevanti, poi, sono sia il lead scoring che il lead nurturing. La prima funzionalità ruota sull’attribuzione di un punteggio agli iscritti, considerano le loro azioni e i loro interessi. In questo modo, individuare i lead più redditizi diventa operazione assai semplice.
La seconda funzionalità è di cruciale importanza in termini di marketing automation, per il semplice motivo che deve consentirti di portare quanti più iscritti possibile nel/nei tuo/tuoi funnel di vendita.
A creare ConvertKit ci ha pensato un blogger di successo: Nathan Barry. Di conseguenza, la logica di funzionamento alla base di questo tool non poteva che tenere in considerazione le reali esigenze dei blogger. E tutto ciò presenta per forza di cosa aspetti positivi e negativi.
L’interfaccia di ConvertKit è particolarmente apprezzata dagli utenti, in quanto altamente user-friendly. Peccato che sia disponibile soltanto in inglese, anche se la cosa non rappresenta alcun problema in fase di utilizzo di questo strumento di successo nel ramo dell’e-mail marketing.
Sono ben 5, inoltre, le aree di questa sofisticata piattaforma:
Le automazioni in ConvertKit giocano un ruolo a dir poco determinante. In qualità di utente, infatti, ti è possibile creare appositi messaggi automatici, nel momento in cui si verificano determinate situazioni che seguono regole predefinite. Facciamo alcuni esempi a riguardo.
Una persona si iscrive alla tua newsletter, compilando il classico form. In questa situazione, riceve un primo messaggio di posta elettronica, dove viene invitato a confermare i dati e l’account. Subito dopo, gli viene inviata un’ulteriore e-mail, dove ci complimenta con lui per aver portato a termine l’iscrizione alla newsletter e gli si ricorda che da questo preciso istante potrà essere aggiornato in materia di nuove proposte commerciali a catalogo, sconti, promozioni ordinarie e straordinarie, novità a catalogo e via dicendo.
Altra casistica è quella dell’utente che si collega al tuo sito web. Dopo cinque secondi, un assistente di chat virtuale gli segnala che se ci sono domande o dubbi eventuali, può porli senza intoppi. Chi c’è dall’altro lato del monitor è un’intelligenza artificiale che risponderà ai suoi interrogativi sulla base di simulazioni già effettuate in passato con altri utenti.
Le risposte ottenute dal diretto interessato saranno precise e affidabili, proprio come se stesse interagendo con un addetto al customer service. E a fine chat, l’utente può visualizzare un messaggio di posta elettronica nella sua casella e-mail, se l’ha rilasciata, al fine di giudicare il livello qualitativo dell’intervento intercorso in chat.
Un utente, interessato all’acquisto di un prodotto, approda sul tuo portale di e-commerce. Inizia subito a sfogliare il catalogo e trova alcuni articoli molto interessanti, li mette nel carrello e, proprio quando è giunto il momento di ultimare la transazione online, succede purtroppo che l’affare non va in porto.
Che rabbia, non sei d’accordo anche tu? Un affare sfumato ad un passo, perché non sei stato sufficientemente bravo a portarlo dalla tua parte oppure perché è stato distratto da un impegno improvviso. Non tutto è perduto.
Inviare un messaggio di posta elettronica, a fronte di esperienze di carrello abbandonato, in genere, si rivela una mossa particolarmente indovinata, perché ricordare al cliente di essere stato ad un passo dal concludere un affare, è un’azione utile per conquistarlo. Quindi, con l’e-mail automatizzata, in questo caso aumentano le chance di fare conversioni online.
Un cliente, magari anni addietro ti aveva rilasciato i suoi dati personali. Ora li aggiorna, compilando nuovamente i campi. Anche nella suddetta casistica, la ricezione di un’e-mail automatizzata è una cosa che si verifica molto più di quanto tu possa aspettarti.
In ConvertKit, fine primario delle seguenti automazioni è quello di realizzare dei funnel di vendita, dove tu, in qualità di abile marketer, di venditore online e di titolare di un sito di e-commerce, accompagni passo dopo passo quello che è ancora un acquirente potenziale a tutti gli effetti, facendogli seguire un percorso specifico e mirato.
Per fare un esempio, l’invio di un’e-mail a chi porta a termine l’iscrizione al tuo sito web, fa da apripista ai messaggi di posta elettronica successivi. Qui, hai tante opzioni da scegliere: puoi inviare il più tradizionale dei messaggi di benvenuto, puoi chiedere delucidazioni in riferimento agli interessi di tali individui. Puoi, inoltre, procedere taggandoli e far avviare nuove sequenze di e-mail dedicate proprio a quello specifico segmento.
Tenendo conto di che tipo di click effettuano gli utenti, potrai procedere con apposite sequenze di messaggi di posta elettronica, comunque, aventi a che fare con la tematica di base esaminata. Agire in questo modo, non solo ti dà la vantaggiosa opportunità di creare splendidi contenuti, ma anche di segmentare meglio il tuo mercato e di inquadrare ancora meglio la tua audience di riferimento.
In tutte le situazioni, dove andrai ad inserire un link all’interno del testo di un’email, questo tool ti consentirà di procedere all’assegnazione di un tag, volto ad etichettare gli iscritti che effettueranno un semplice click su un dato link.
Come si può facilmente intuire, se ConvertKit viene impiegato da te a regola d’arte, segmentare la lista completa dei tuoi iscritti sarà molto più semplice. Partendo ad esempio dagli interessi dei tuoi contatti, potrai inquadrare ancora meglio la tua audience, utilizzando con ognuno dei tuoi utenti un approccio di comunicazione differente, ma mirato. In questo modo, catturare la loro attenzione sarà più semplice.
A tal proposito, si è già fatto riferimento alla funzionalità Broadcast, la cui mission di fondo consiste nell’invio di e-mail singole. Qui, di automazione non c’è la benché minima traccia. Sui messaggi di posta elettronica inviati, questo tool di permette di portare avanti i cosiddetti A/B test.
Nonostante siano ancora allo stato embrionale, come dimostra il fatto che ad essere preso in considerazione è soltanto l’oggetto di ogni e-mail, gli A/B test sono molto utili. E se lavori come marketer, specie sul web, questo lo dovresti sapere alla perfezione.
Particolare non di poco conto è che ConvertKit è sprovvisto di template grafici per ciò che concerne l’invio delle newsletter. A differenza di altre risorse concorrenti, questo tool non presenta alcun template ricco di immagini.
ConvertKit è stato creato per uno scopo: l’invio di e-mail di testo, dando l’opportunità ai blogger, ai copywriter/content writer e ai webmaster di comunicare in maniera personale con i loro aficionados. Con l’invio di newsletter o DEM, ConvertKit non ha pressoché nulla a che vedere. Non a caso, lo scopo di questa risorsa è solo uno: favorire l’invio di e-mail. Sta di fatto che di promozionale su questo tool c’è davvero poco o nulla.
Fiore all’occhiello di questo strumento web di carattere professionale risiede nell’invio di una nuova e-mail a tutti i destinatari che hanno deciso di non aprirla. Tutto ciò è un’operazione fattibile, senza la necessità effettiva di creare specifici segmenti di pubblico. Un click sul tasto “Resend to Unopend” ti permette di effettuare la duplicazione del messaggio o un’ulteriore modifica, prima di inviarlo ai destinatari mancanti.
Ma ConvertKit si rivela il non plus ultra non solo quando c’è da creare automazioni, sequenze di e-mail e form. Anche perciò che concerne le landing page, ConvertKit si rivela da diverso tempo a questa parte come una sorta di punto di riferimento per molti. Il fatto che ad esempio possa ospitare i form con l’intento di raccogliere numerosi iscritti per le tue liste, si dimostra un aspetto degno di particolare attenzione.
I plugin di ConvertKit hanno la funzione di fondo di incrementarne le funzioni. Prendiamo ad esempio Thrive Leads e GravityForms. L’integrazione in questi casi è praticamente perfetta.
Nel primo caso, trattasi di un plugin che va per la maggiore in WordPress, in quanto ti permette l’inserimento di widget, di banner e di pop-up, allo scopo essenziale di convertire chi visita il tuo sito internet in un lead a tutti gli effetti, interessato di fatto alla valutazione dei prodotti che hai a catalogo e alla tua offerta commerciale.
Nel secondo caso, sei in presenza del miglior plugin in assoluto quando si tratta di realizzare uno oppure più moduli di contatto su WordPress. Menzione speciale, poi, lo merita il plugin sviluppato autonomamente da ConvertKit su WordPress, allo scopo di nascondere o di personalizzare ulteriormente il modulo di iscrizione situato sul tuo portale agli iscritti della tua lista contatti.
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